I fuochi di luglio nel lungo docufilm di Gip Barbeschi
Il racconto parte da un bambino del Sestiere che spiega come il fumo sia seguito da «tantissimi colori», poi arrivano le facce emozionate dei massari e quelle del pubblico con il naso all’insù e gli occhi spalancati, per concludere dicendo che «la vera Grande bellezza di Rapallo è “U Ramadan”». Le immagini si alternano tra riprese dall’alto e dal basso, scorci di luna, punti di vista differenti, le luci dei fuochi notturni che esplodono nel cielo o si fanno da sfondo al Chiosco della musica. « Ecco “U Ramadan 2023”, il documentario di quest’anno di Gip Barbeschi, che il regista ha presentato, domenica sera, ai componenti del Sestiere Cerisola, appunto quello che, quest’anno, aveva in carico il Panegerico, che si conclude con la fragorosa sparata di migliaia di mascoli che prende il nome dal grande, festoso rumore prodotto. Come noto, Barbeschista realizzando un articolatissimo documentario sulla Festa di Luglio, nato con l’idea di estendersi su sei anni, per abbracciare tutti i Sestieri nell’esecuzione del Panegirico, e diventato di otto, a causa dei due anni segnati dall’emergenza Covid. «Questo documentario è stato bellissimo, emozionante – dice la presidente del Sestiere Cerisola, Maura Arata -. Era molto centrato sulla panoramica del pubblico che esprime tutta la potenza di questa manifestazione, perché si vede che si ha un ritorno di presenze che è davvero ingente». Il regista ha stimato diecimila persone solo sulla passeggiata. «Il filmato – riprende Arata – è realizzato da un professionista e un appassionato. Al di là della fatica di portare avanti questo lavoro, ne vale proprio la pena: avremo un girato di otto anni di storia e un grande prodotto finale». Sotto le immagini, Barbeschi ha messo le note di “Venus” di Frank Avalon: «Mi è venuta in mente, vedendo le conchiglie disegnate dai massari sotto ai mortaretti, come quella da cui nasce la Venere del Botticelli – spiega – Nei giorni dell’allestimento era brutto tempo. Lo hanno dipinto una prima volta, avevano messo plastica ma non è bastato, poi hanno messo le conchiglie, poi di nuovo un temporale e tutto da rifare. Mi hanno fatto pensare a come stiano lavorando controcorrente con una giusta necessità di sicurezza pubblica ma anche difficolta».— Simone Rosellini [Il Secolo XIX]
Il docufilm di Gip Barbeschi da Il Secolo XIX
